martedì, Maggio 14

Autore: Alex Degioannni

E già… noi siamo ancora qua

E già… noi siamo ancora qua

Riflessioni
Nello scorso mese di marzo, dewtime.eu ha subito un attacco hacker. Il sito è stato completamente distrutto. I pirati sono riusciti a entrare anche nella copia di backup del sito, provocando danni non recuperabili. Nel database di backup, i pirati hanno sostituito scritti inneggianti alla droga e a varie altre inique amenità, tipiche dei peggiori centri sociali al posto di non pochi articoli d’archivio. Diversi nostri post, in particolare dell’anno 2018, sono andati irrimediabilmente persi. Curiosamente, l’attacco ha avuto luogo poco dopo la nostra pubblicazione di un fumetto in occasione della giornata mondiale della Sindrome di Down il 21 marzo passato. Ecco la tavola: Un disegno innocente che voleva esprimere la vicinanza delle Gocce di rugiada Costituzionale a questa malatti
Trump promette, Merkel smentisce. Torna l’ottimismo

Trump promette, Merkel smentisce. Torna l’ottimismo

Economia e Finanza
Sono bastate due dichiarazioni da parte di Trump e Merkel, i due personaggi che in questo periodo più contano in Occidente, per far dimenticare ieri ai mercati finanziari le incertezze (in USA) ed i timori (in Europa) vissuti nelle sedute precedenti della settimana. Tutti e tre gli indici principali americani (Dow Jones, SP500 e Nasdaq), nonostante due trimestrali bruttine, presentate da Twitter e Coca Cola, hanno trovato la forza per spiccare un salto convinto e superare ancora una volta l’asticella del massimo storico. SP500, l’indice che seguiamo principalmente, ha portato il suo record nell’intraday a 2.311 e fissato in chiusura i 2.308 punti. Le borse europee, che in settimana avevano scontato i timori di dissoluzione dell’euro per la sibillina richiesta della Merkel di inserire negli
…ma Trump sa solo litigare?

…ma Trump sa solo litigare?

Economia e Finanza
Speravo che dopo l’ incessante produzione di ordini esecutivi, che stano ridisegnando il panorama giuridico americano e scuotono gli equilibri mondiali, Trump il settimo giorno si riposasse. Ed invece, l’istinto distruttivo della pannocchia impazzita ha vissuto un crescendo rossiniano di sTrumpalate decisioni, che hanno generato il caos in tutti gli Stati Uniti e l’ostilità in tutte le principali democrazie del mondo. Non sazio per la bulimia normativa e dialettica prodotta in tutta la sua prima settimana, che ha generato la rottura con il Messico, l’avvio del protezionismo economico e la sprezzante ostilità nei confronti dei paesi europei, alleati storici, e della stessa NATO, sabato ha raggiunto l’apoteosi con un ordine esecutivo che, basandosi su una legge del ’52, abrogata nel ’65 (qu
Draghi snobba inflazione, Trump e Brexit

Draghi snobba inflazione, Trump e Brexit

Economia e Finanza
Liquidiamo in fretta il commento su quel che hanno fatto le borse ieri, dato che assomiglia a ciò che abbiamo visto nei giorni precedenti. L’attesa per l’insediamento di Trump ha ancora ingessato i mercati in laterale e costretto gli indici ad oscillazioni abbastanza contenute e chiusure quasi dappertutto assai moderatamente negative. La nostra borsa ha fatto eccezione in positivo, con una baldanza che ha portato il Ftse-Mib ad essere l’unico indice in rialzo della giornata, grazie al tono piuttosto allegro del settore bancario. L’attenzione oggi va data a Draghi, dato che ieri è stato il giorno della BCE e le sue parole in conferenza stampa hanno seguito di un solo giorno quelle della signora Yellen, a nome della FED. L’accostamento dei due discorsi ci consente di osservare quanto siano
Il ritorno dell’inflazione accontenta tutti

Il ritorno dell’inflazione accontenta tutti

Economia e Finanza
Martedì scorso i mercati hanno festeggiato la risurrezione dell’inflazione in Germania. Ieri è arrivata la conferma che tutta l’area euro a dicembre ha visto i prezzi schizzare all’insù oltre le previsioni degli esperti e portare l’incremento annuale dell’indice dei prezzi al consumo quasi a raddoppiare rispetto alla misurazione del mese precedente (+1,1% a dicembre contro +0,6% a novembre). A tirare la volata dei prezzi è soprattutto la Germania, che viaggia al ritmo del 1,7%, ma anche gli altri paesi vedono un incremento sostanzioso ed abbandonano del tutto i timori di deflazione, se ancora qualcuno li avesse. Anche il nostro paese mette a segno un’accelerazione significativa (da +0,1% di novembre a +0,5% di dicembre, il ritmo maggiore dal marzo 2014), anche se rimane in coda al gruppo e
Le borse mondiali chiudono l’anno in ordine sparso

Le borse mondiali chiudono l’anno in ordine sparso

Economia e Finanza
I mercati si apprestano a chiudere l’anno senza particolari emozioni. La settimana in corso ha visto tutte le borse principali tirare il freno sull’onda di prese di beneficio che puntano ad incassare i guadagni di un generoso mese di dicembre, che ha seguito un altrettanto arrembante novembre, scattato al rialzo dopo la vittoria di Donald Trump alle presidenziali USA. In realtà solo i principali indici europei (Dax ed Eurostoxx50) e, tra quelli americani, il Dow Jones sono riusciti a protrarre il rally fino a Natale, per riservare solo a quest’ultima settimana la prevalenza delle prese di beneficio. Sia SP500 che il Nasdaq e, in Asia anche il Nikkei giapponese, hanno marciato spediti solo poco oltre la metà di dicembre, per poi esaurire la spinta rialzista in una fase laterale dove le ven
Champagne francese per la borsa italiana

Champagne francese per la borsa italiana

Economia e Finanza
Sulla borsa italiana, che ieri è stata ancora una volta, e di gran lunga, la migliore piazza al mondo, si stanno stappando fiumi di champagne francese. La guerra sotterranea tra Mediaset e Vivendi è deflagrata improvvisamente con un’operazione ostile da parte dei francesi, che hanno rotto gli indugi ed iniziato con gran virulenza una scalata ostile al regno di Berlusconi. Bollorè, dopo aver già in passato conquistato la maggioranza relativa di Telecom Italia, vuole prendersi anche la maggiore esponente della comunicazione privata. Il tiolo Mediaset ha segnato un rialzo di circa il 32%, stimolando le fantasie dei trader, che da tempo non vivevano più esperienze simili. Ma non basta. La presentazione del piano industriale di Unicredit, da parte dell’AD Mustier, un altro francese, ha sferzat
Stregati dal fascino del vincitore

Stregati dal fascino del vincitore

Economia e Finanza
Mai nella mia vita ho assistito ad una sindrome bipolare così marcata da parte dei mercati finanziari. La giornata ci ha fatto vedere l’incredibile. Già nella notte è successo quel che il mondo che conta (ora dobbiamo dire “che contava”) aveva catalogato come estremamente improbabile. Ha vinto l’uomo solo, disprezzato dai politicamente corretti e che, per le sue proposte indecenti doveva esserlo anche dagli americani di origine afro e latina e dalle donne. L’analisi del voto che si sta cominciando a fare sembra dirci che quelli che avrebbero dovuto disprezzarlo, nel segreto dell’urna in gran parte l’hanno votato. Come giustamente ha detto Beppe Grillo, che lo chiama Pannocchia, Trump ha realizzato un colossale Vaffa a tutto l’establishment (politici democratici e repubblicani di profess
Trump vince, i mercati perdono

Trump vince, i mercati perdono

Economia e Finanza
Trump ha vinto, anzi stravinto e, a mio parere, è l’ennesima calamità che poteva capitare al mondo. Arriveranno protezionismo, nazionalismo e aumento delle differenze sociali? I diritti civili arretreranno e il mondo diventerà ancora più cattivo di oggi? Per chi non è maschio, bianco e ricco la situazione peggiorerà? Si fermerà la già lenta rasformazione dell’economia globale verso la sostenibilità ambientale? Sono queste e molte altre le domande che si pone il mondo mentre osserva il trionfo del populismo più becero nel paese più potente della terra. Quella grossolana aggressività, che ha attecchito così profondamente in USA, rottamando in un sol colpo l’establishment politico e finanziario, aumenterà la sua velocità di propagazione anche in Europa, buttando a gambe all’aria anche le ist
USA ridicoli. La FBI manipola di nuovo il voto

USA ridicoli. La FBI manipola di nuovo il voto

Economia e Finanza
La settimana che ha preceduto le elezioni Presidenziali USA, che sono il grande evento dell’autunno, ha manifestato un deciso aumento della percezione del rischio da parte dei mercati. Tutte le sedute della settimana sono state in calo. E questo è avvenuto sia in USA che in Europa. Quel che ha impressionato non è stata la dimensione del calo, anche se, ovviamente, una discesa di 5 giorni consecutivi è obbligata a produrre una candela settimanale nera piuttosto evidente, ma l’uniformità del pessimismo e la sua persistenza. Le borse sono andate in modo del tutto opposto a quel che i sondaggi mostravano dell’andamento dei consensi a Donald Trump. Se qualcuno aveva dei dubbi su come votano i mercati, credo che ora non li abbia più. Siamo alla volata finale con il re dei casinò che ha agganci